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I 10 più grandi reclami dei gamer nel 2025 – Dai rincari ai remake indesiderati


I 10 più grandi reclami dei gamer nel 2025 – Dai rincari ai remake indesiderati

Introduzione

Il 2025 è stato un anno di svolta per l’industria dei videogiochi, con sia straordinarie innovazioni sia una serie di passi falsi che hanno lasciato molti giocatori frustrati. Mentre nuovo hardware e titoli ambiziosi hanno spinto il medium in avanti, una lista sempre più lunga di problemi ricorrenti ha scatenato critiche diffuse. Di seguito analizziamo le dieci lamentele più comuni che hanno caratterizzato l’esperienza dei gamer nel 2025, dai prezzi alle stelle alla dipendenza eccessiva dai remake.


10 – Prezzi in aumento su tutta la linea

La fonte più evidente di malcontento quest’anno è stato il costante incremento dei prezzi di giochi e console.

  • Titoli di lancio della Nintendo Switch 2 come Mario Kart World sono stati proposti a 80 $, un salto netto rispetto al tradizionale prezzo di 70 $. Molti hanno ritenuto che i 10 $ aggiuntivi non fossero giustificati dal contenuto.
  • Le console Xbox di Microsoft hanno subito due aumenti di 50 $ negli Stati Uniti, attribuiti ufficialmente a pressioni macro‑economiche e dazi. Sebbene l’inflazione sia una preoccupazione reale, i critici sostengono che gli aumenti servano più a proteggere i margini di profitto che a riflettere i costi di produzione.
  • Xbox Game Pass ha visto aumentare la quota di abbonamento, superando il prezzo originale aggiustato per l’inflazione. I giocatori temono che ciò crei un precedente per ulteriori rincari anche se le condizioni economiche dovessero migliorare.
  • Sebbene Nintendo abbia evitato di alzare i prezzi dei propri giochi di prima parte, la tendenza del settore incoraggia altri editori a fare lo stesso, con titoli come Grand Theft Auto 6 che si vocifera costeranno 100 $ al lancio.

L’assenza di un tetto di prezzo coerente ha eroso la fiducia dei consumatori e ha spinto molti a mettere in dubbio il valore delle nuove uscite.


9 – La “Fortniteificazione” della proprietà intellettuale

Il 2025 ha visto un’ondata di collaborazioni cross‑brand che molti gamer percepiscono come mosse di cash‑grab piuttosto che partnership creative.

  • Call of Duty ha suscitato polemiche con il pacchetto skin Beast and Butt‑Head per Warzone, mescolando personaggi cartooneschi a uno sparatutto militare e rompendo l’immersione.
  • Battlefield 6 ha risposto promettendo meno skin stravaganti, ma la tendenza è continuata in tutto il settore.
  • Grandi franchise come Star Wars, Marvel e Destiny 2 hanno lanciato espansioni tematiche che sembravano più flussi di entrate che autentiche estensioni narrative.
  • La pratica si estende oltre i giochi: fumetti, film e merchandising ora ruotano attorno al marketing basato sulle skin, come una serie a fumetti costruita su un unico oggetto cosmetico in Marvel Rivals.

I gamer vedono sempre più questi crossover come un modello “immobiliare”, in cui gli sviluppatori affittano spazio di IP per profitto anziché concentrarsi su racconti autentici.


8 – Meccaniche di parata ovunque

La parata è diventata una meccanica onnipresente, presente in titoli di tutti i generi, spesso a scapito dell’originalità di design.

  • Hellite Silk Song e Doom: The Dark Age hanno introdotto sistemi di parata complessi che alzano notevolmente il soffitto di abilità.
  • Anche giochi tradizionalmente narrativi come Silent Hill F hanno incorporato combattimenti incentrati sulla parata, aggiungendo difficoltà non necessarie per i giocatori occasionali.
  • Mentre alcune implementazioni, come in Metal Gear Rising, sono elogiate per la profondità, la mera diffusione suggerisce una tendenza al riempitivo meccanico più che a un design ponderato.

Il problema centrale non è la qualità dei singoli sistemi di parata, ma la percezione che gli sviluppatori li usino come sfida predefinita.


7 – Fatica da remake

Il 2025 ha visto un’inondazione di classici rimasterizzati e ricostruiti, molti dei quali offrivano poco più di aggiornamenti visivi.

  • Metal Gear Solid Delta ha presentato un remake tecnicamente impressionante, ma ha lasciato i giocatori a chiedersi se fosse davvero necessario un’esperienza quasi identica.
  • Deus Ex Remastered ha sofferto di aggiornamenti grafici incoerenti, risultando in un’estetica disgiunta che non ha onorato la visione originale.
  • Il re‑release di Mario Galaxy di Nintendo su Switch ha costretto i giocatori a comprare lo stesso gioco due volte per completare una collezione, mossa ampiamente criticata come prezzo esorbitante.

Mentre alcuni remake, come Metal Gear Solid Delta, sono eseguiti con cura, il volume elevato crea una sensazione di stagnazione creativa.


6 – Franchise “non morti” e passaggi di sviluppo

Un numero crescente di serie amate è stato affidato a nuovi studi, spesso con il risultato di sequel deludenti.

  • Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 ha cambiato sviluppo da Hard Suit Labs a The Chinese Room, producendo un prodotto finale che sembrava poco focalizzato e privo delle meccaniche RPG core.
  • Little Nightmares 3 è passato da Tarsier Studios a Supermassive Games, offrendo un sequel che molti hanno ritenuto privo del fascino atmosferico dell’originale.
  • Questi titoli “non morti” – così chiamati perché sono stati rivitalizzati dopo essere stati ritenuti morti – generalmente soffrono di mancanza della scintilla creativa originale, lasciando i fan delusi.

5 – Requisiti grafici in crescita

Le uscite AAA moderne richiedono hardware che molti gamer semplicemente non possiedono.

  • Borderlands 4 è stato lanciato con gravi problemi di prestazioni su PC, con gli sviluppatori che invitavano gli utenti ad aggiornare le proprie macchine.
  • Monster Hunter Wilds e Wu‑Chong: Fallen Feathers hanno richiesto GPU di fascia alta, nonostante non fossero necessarie grafiche all’avanguardia per essere divertenti.
  • La tendenza alla minima ottimizzazione per PC costringe i giocatori a scaricare patch enormi – spesso superiori a 100 GB – che mettono sotto pressione spazio di archiviazione e banda internet.

Con le vendite console in plateau e le carenze di GPU che persistono, la spinta dell’industria verso specifiche sempre più elevate sta diventando sempre più insostenibile.


4 – Piattaforme di creazione superficiali

Gli editori scommettono su strumenti di contenuti generati dagli utenti come fonte di guadagno a basso sforzo, ma molte di queste piattaforme non soddisfano le aspettative.

  • Minds Eye ha introdotto il Everywhere Creation System, promettendo capacità di sviluppo di giochi completi. In pratica, offre solo strumenti di design di livello rudimentale, paragonabili a un progetto scolastico per principianti.
  • La piattaforma sembra più un cash‑grab che una vera suite di sviluppo, mancando della profondità di ecosistemi consolidati come Roblox.
  • Questi strumenti a metà strada rischiano di diluire la qualità complessiva delle esperienze generate dagli utenti e frustrano i creatori che cercano funzionalità robuste.

3 – Cancellazioni di alto profilo

Diversi titoli attesi sono stati improvvisamente abbandonati, lasciando i fan con narrazioni incomplete e hype sprecato.

  • Perfect Dark, un franchise con un seguito di culto, è stato cancellato nonostante l’interesse di mercato evidente.
  • Il gioco Black Panther di EA, Transformers Reactivate e Wonder Woman (presunto con un sistema Nemesis di nuova generazione) sono stati tutti ritirati dallo sviluppo, cancellando potenziali innovazioni per i rispettivi IP.
  • La perdita di questi progetti non solo delude i consumatori, ma segnala un’industria avversa al rischio, riluttante a investire in titoli innovativi di medio livello.

2 – Meccaniche di grinding infinite

I giochi hanno continuato a potenziare i loop di grind, spesso aggiungendo nuove valute che risultano ridondanti.

  • L’espansione Edge of Fate di Destiny 2 ha introdotto unstable cores, una seconda valuta in‑game che richiedeva migliaia di unità per potenziare completamente l’equipaggiamento, anche dopo l’acquisto del battle pass.
  • Battlefield 6 inizialmente offriva ricompense XP basse, costringendo i giocatori a grindare per upgrade di base del carico. Il problema è stato successivamente corretto, ma l’esperienza iniziale ha lasciato un sapore amaro.
  • Mentre alcuni sistemi di grind – come quelli di Borderlands – possono essere divertenti, la tendenza verso una progressione eccessiva e artificialmente gonfiata mina la soddisfazione del giocatore.

1 – Classici single‑player trasformati in esperimenti multiplayer

Il 2025 ha visto un’ondata di spin‑off multiplayer derivati da franchise single‑player amati, molti dei quali hanno mancato il bersaglio.

  • FBC Fire Break ha reinventato il mondo ricco di narrazione di Control in uno sparatutto cooperativo in stile Left 4 Dead. Il risultato è sembrato più un cambiamento di genere forzato che un’estensione naturale.
  • Marathon Extraction ha cercato di trasformare il classico FPS dell’era Doom in un’esperienza tipo battle‑royale, suscitando critiche per la mancanza di coesione tematica e per offrire poco al di là di meccaniche di estrazione generiche.
  • Questi progetti illustrano una tendenza più ampia dell’industria a dare priorità alla monetizzazione multiplayer rispetto alla preservazione dell’integrità delle esperienze single‑player originali.

Conclusione

Sebbene il 2025 abbia portato impressionanti progressi tecnologici e uscite memorabili, i lamenti ricorrenti descritti sopra rivelano un panorama videoludico alle prese con prezzi inflazionistici, eccessiva dipendenza da IP consolidate e una spinta verso filosofie di design incentrate sulla monetizzazione. Mentre sviluppatori e editori riflettono su questi punti dolenti, la speranza è che i titoli futuri riescano a trovare un equilibrio migliore tra innovazione, valore e rispetto per la comunità dei giocatori.

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